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domenica 14 ottobre 2018

Leaky Gut: Morbo di Alzheimer, azione dei nutrienti sul microbiota intestinale

Morbo di Alzheimer

azione dei nutrienti sul microbiota intestinale




LEAKY GUT significa "intestino permeabile" o "intestino che perde"


E’ stato dimostrato che i nutrienti modificano la composizione del microbiota intestinale e la formazione delle placche di beta-amiloide.


E' stato scoperto che alcuni nutrienti come vitamine, sali minerali, fibre, fitosteroli, contenuti nella frutta e negli ortaggi, acidi grassi polinsaturi omega 3, nei semi oleosi e nel pesce, ad azione antiossidante e anti-infiammatoria, sono in grado di favorire la crescita dei lattobacilli e bifidobatteri (batteri buoni), necessari all’eubiosi (mantenimento dell’equilibrio del microbiota); sono capaci, dunque, di prevenire la produzione di tossine batteriche coinvolte nell’amiloidogenesi cerebrale (formazione e aggregazione della beta-amiloide). Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Nutrition Reviews, nell’ottobre 2016.

Loredana Vesci - Autore della news




Il morbo di alzheimer è una sindrome neurodegenerativa progressiva. Alla base della comparsa dell’Alzheimer, è stata dimostrata un’alterazione nel cervello del processamento proteolitico del precursore della proteina beta-amilode (placche) e il conseguente immagazzinamento della proteina stessa tra i neuroni ad azione collante; quest’ultima innesca una risposta immunitaria che conduce alla neuroinfiammazione e neurodegenerazione.

Sempre più risultati clinici rivelano che la comparsa della malattia è collegata alla composizione del microbiota (flora batterica) intestinale.

I ricercatori del Centre for Nutrition and Health, Universidad Europea del Atlántico, Santander, Spain, hanno osservato che in caso di disbiosi intestinale (alterazione del microbiota), la popolazione dei batteri può rilasciare quantità significative di amiloidi e lipopolisaccaridi.

Queste tossine hanno un’azione stimolante della produzione di citochine pro-infiammatorie, coinvolte nella patogenesi del morbo di Alzheimer.


Comunicazione microbiota-cervello


Il microbiota intestinale interviene nel metabolismo degli alimenti e ha un ruolo anche nelle funzioni cerebrali (ansia, depressione, stress, autismo, apprendimento e memoria).

La disbiosi intestinale (prevalgono i ceppi di Escherichia Coli), causata da vari fattori (farmaci, stress o dieta sbagliata), è stata messa in relazione, frequentemente, ad una maggiore permeabilità della barriera intestinale (leaky gut) ed ematoencefalica; di conseguenza, le tossine prodotte dal microbiota si riversano nel circolo ematico e superano la barriera ematoencefalica; nel cervello possono indurre un ripiegamento errato delle proteine neuronali (misfolding) e la formazione degli aggregati fibrillari insolubili di beta-amiloide.

Le opzioni terapeutiche per contrastare la disbiosi, includono l’utilizzo di un'alimentazione adeguata  (i batteri "cattivi" si alimentano di zuccheri) per aumentare la crescita dei batteri desiderati (probiotici come lattobacilli e bifidobatteri) accompagnata da esercizio fisico ad azione anti-infiammatoria (ad esempio, camminata per 30 minuti al giorno).

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